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Cybersecurity: Perché Deve Diventare una Priorità Strategica Aziendale

Pubblicato il
13/11/25
"I leader aziendali devono considerare la sicurezza informatica una priorità strategica fondamentale" afferma Amy Hogan-Burney, Corporate Vice President della divisione Customer Security & Trust di Microsoft.

Questa dichiarazione successiva alla pubblicazione dell’ultimo Microsoft Digital Defense Report 2025, uscito il 16 ottobre 2025, rappresenta un monito chiaro e urgente per tutte le organizzazioni.

Un Contesto in Rapida Evoluzione

Le minacce informatiche stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nei conflitti geopolitici e nelle attività criminali, generando danni sistemici che mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende. Secondo il report Microsoft, il periodo tra luglio 2024 e giugno 2025 ha visto un’evoluzione senza precedenti degli attacchi, caratterizzata da:

  • Ransomware e revengeware: malware motivati da ricatto e vendetta;
  • Intelligenza Artificiale: utilizzata per aumentare numero, efficacia e sofisticazione degli assalti digitali;
  • Deepfake: impiegati per danneggiare la reputazione e aumentare la pressione psicologica sulle vittime.

Il 52% degli incidenti è legato al furto di dati a scopo di estorsione, mentre solo il 4% è riconducibile a operazioni di spionaggio. Settori critici come sanità, amministrazioni pubbliche e istruzione sono diventati bersagli privilegiati, con un impatto diretto sulla vita delle persone.

La Chiamata all’Azione: Mobilitazione dei Board

Il report sottolinea la necessità di elevare la cybersecurity a rischio operativo e prioritario nella governance aziendale. Non si tratta più di una questione tecnica delegabile al solo reparto IT, ma di un imperativo strategico che richiede:

  1. Investimenti mirati in tecnologie avanzate, come l’integrazione di strumenti di AI nei sistemi di difesa;
  2. Resilienza integrata, fin dalla progettazione delle infrastrutture, per anticipare, resistere e riprendersi dagli attacchi;
  3. Condivisione di informazioni tra organizzazioni per creare una deterrenza collettiva.

Cosa significa per una PMI italiana?

Per le piccole e medie imprese italiane, spesso con risorse limitate da dedicare alla sicurezza, il report di Microsoft offre spunti concreti e allarmanti:

  1. Non entrano, accedono. Oggi gli avversari "non violano i sistemi, vi accedono": Il furto di credenziali (password, token) tramite malware "infostealer" è la nuova porta d'ingresso principale. Questo significa che anche una PMI può essere vittima di un attacco grave non perché ha sistemi insicuri, ma perché le credenziali di un dipendente sono finite sul dark web. Le aziende che subiscono un'infezione da infostealer sono ad alto rischio di violazioni future.
  2.  La tattica "ClickFix" è in crescita. Si tratta di una tecnica di social engineering che inganna gli utenti facendogli eseguire codice dannoso loro stessi, bypassando le protezioni anti-phishing tradizionali. È un reminder che la formazione alla consapevolezza cybersecurity dei dipendenti è fondamentale.
  3. Le raccomandazioni: identità e preparazione. Microsoft raccomanda di proteggere le identità come priorità assoluta, imponendo l'autenticazione multifattore (MFA) per tutti gli account. Inoltre, sottolinea che un incidente è una questione di "quando", non di "se". Per una PMI, ciò si traduce nel dover avere un piano di risposta agli incidenti testato, che includa scenari specifici per attacchi ransomware, e backup isolati e ripristinabili.
  4. La sicurezza è una responsabilità condivisa. Il report chiude evidenziando come la sicurezza sia una responsabilità condivisa tra governi, industria e utenti finali, basata su trasparenza e collaborazione. Per una PMI, partecipare a circuiti di informazione e confronto con altre aziende o associazioni di categoria può essere un moltiplicatore di difesa fondamentale.

 

Conclusioni: Innovazione, Resilienza e Partnership

Come ricorda Hogan-Burney, è tempo di agire: unire innovazione, resilienza e partnership è l’unico modo per contrastare minacce sempre più complesse. La sicurezza informatica deve entrare nel DNA aziendale, diventando parte integrante di ogni processo decisionale e operativo. Solo così le organizzazioni potranno proteggere non solo i propri dati, ma la propria stessa esistenza.

 

Fonti: Microsoft,la sicurezza informatica deve diventare strategia dei Ceo, di AlessiaValentini – Sole24Ore; MicrosoftDigital Defense Report 2025.

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Team BlueIT